Farina tipo 2. Di cosa si tratta e i suoi benefici
Sono diversi i fattori, anzi gli ingredienti, che fanno di una pizza, una pizza ottima. Tra questi forse quello principe è proprio la farina. Ingrediente base del mondo della panificazione e non solo. Nel corso degli anni, su questo argomento, si sono create tendenze e credenze, alcune volte difficili da scardinare. In passato, l’approccio ad alcuni tipi di farina, per esempio la 00, era quasi assoluto. Ma la ricerca va avanti, e si è visto che in molti casi, farine meno raffinate hanno un apporto nutritivo maggiore, più utile al nostro organismo. Vediamo gli attributi generali di questo prodotto, e in particolare quella di tipo 2.
Le farine sono di tantissime tipologie e con caratteristiche peculiari in ognuna di loro. Possono derivare da diverse piante: grano, orzo, mais, avena, riso, farro, segale ecc, ma comunemente quando si parla di farina si intende il prodotto derivato dal grano. In particolare il grano tenero.
La classificazione più nota le contraddistingue in: 00 – 0 – 1 – 2. Questi numeri indicano il loro grado di abburattamento (dove la 00 è la più lavorata) ma indicano anche il contenuto finale di nutrienti che si mantiene all’interno. In alcuni paesi per esempio, si usa anche una classificazione di tipo 000 (triplo zero).
La scelta è sempre personale e si lega anche al prodotto che si vuole ottenere. Il chicco è composto da tre parti: la crusca (la più esterna), l’endosperma e il germe (la più interna). Durante la lavorazione il chicco viene macinato, più si va verso la parte interna (il germe) più si eliminano le precedenti due (la crusca e l’endosperma). Questo lo si fa per ottenere le farine più raffinate, di cui parlavamo. Non c’è un giusto o sbagliato in assoluto. Sta di fatto che se tendo ad eliminare troppo alcune parti del chicco, vado a perdere quelle sostanze utili al nostro organismo.
La crusca infatti, la parte più esterna del chicco, non venendo eliminata, ci rende un quantitativo importante di proteine, vitamine, sali minerali e antiossidanti. Ecco la scelta della farina di tipo 2 di Fermento.
Naturalmente non è tutto qui. Il nostro intento è dare alcune indicazioni per far capire che il risultato dell’impasto di Fermento è frutto di una ricerca delle materie prime, che non lasci solo un buon sapore, ma che sostenga anche il benessere dell’organismo.
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